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direttore Paolo Pagliaro

MOSCA: PROVE NUCLEARI
SUL CONFINE UCRAINO

MOSCA: PROVE NUCLEARI <BR> SUL CONFINE UCRAINO

“Su incarico del Comandante in capo supremo delle Forze armate della Federazione Russa, al fine di aumentare la prontezza delle forze nucleari non strategiche a svolgere missioni di combattimento, lo Stato maggiore ha avviato i preparativi per lo svolgimento di esercitazioni nel prossimo futuro con formazioni missilistiche del Distretto Militare Meridionale con il coinvolgimento dell'aviazione, nonché delle forze della Marina”. Comincia così la nota del ministero della Difesa russo con la quale sono state annunciate questa mattina una serie di  esercitazioni finalizzate alla verifica dell’uso delle armi nucleari che coinvolgono truppe posizionate vicino all'Ucraina.

Il secondo passaggio della nota sottolinea che “durante l'esercitazione verranno svolte una serie di attività per esercitarsi nella preparazione e nell'uso di armi nucleari non strategiche”. Un particolare, questo del riferimento alle armi non strategiche, ovvero di portata “minore” rispetto a quelle montate sui vettori intercontinentali e con la capacità di distruggere le città dei paesi nemici, che potrebbe essere letto come una minaccia, nemmeno tanto velata, sulla possibilità che le armi atomiche possano effettivamente venire usate sul teatro di guerra. “L’esercitazione – conclude la nota – è finalizzata a mantenere la prontezza del personale e delle attrezzature delle unità per l'uso bellico di armi nucleari non strategiche per rispondere e per garantire incondizionatamente l'integrità territoriale e la sovranità dello Stato russo in risposta a dichiarazioni provocatorie e minacce di singoli Funzionari occidentali contro la Federazione Russa”.  

Quella annunciata da Mosca è dunque un’esercitazione che dovrà verificare se le truppe sul campo di battaglia sono in grado di utilizzare le armi nucleari tattiche. Queste sono generalmente costituite da ordigni nucleari con un relativamente basso potere distruttivo. Nella categoria delle nucleari tattiche rientrano infatti testate con potenza inferiore o pari al chilotone (l'equivalente di 1000 tonnellate di esplosivo TNT, per rendere l’idea, la bomba di Hiroshima aveva una potenza stimata tra i 13 e i 15 chilotoni). Si tratta di un numero tra le 500 e 800 volte inferiore alla potenza distruttiva massima delle atomiche strategiche di cui ad oggi dispongono Stati Uniti e Russia. Progettate per essere utilizzate direttamente sul campo di battaglia, hanno la funzione di mettere fuori uso o ridurre la capacità aggressiva dell'esercito nemico o di arrestarne l'avanzata sul terreno di battaglia. Ciò ha portato allo sviluppo di ordigni di piccole dimensioni, facilmente trasportabili ed utilizzabili senza l'utilizzo di mezzi aerei, ma direttamente dalle truppe sul campo di operazione. Gli impieghi principali per i quali le armi nucleari tattiche sono state sviluppate si riferiscono al contrasto di ampie forze di terra, alla distruzione di bunker fortificati o, in generale, alla distruzione di obiettivi fortemente difesi o fortificati non espugnabili con armi convenzionali.

PESKOV. Le esercitazioni missilistiche per verificare la prontezza delle armi nucleari tattiche al confine con l’Ucraina annunciate questa mattina dal ministero della Difesa russo “sono legate alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, dei rappresentanti britannici e di un rappresentante del Senato degli Stati Uniti sulla loro intenzione di inviare personale militare in Ucraina”. Così questa mattina il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Questa evidenza, ha aggiunto Peskov “è affermata in modo esaustivo nella dichiarazione del Ministero della Difesa della Federazione Russa. Non c'è nulla da aggiungere rispetto a ciò”. (6 MAG - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)