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direttore Paolo Pagliaro

JOBS ACT, SCHLEIN:
PD NON E' DIVISO

JOBS ACT, SCHLEIN: <BR> PD NON E' DIVISO

 “Guardiamo con interesse alle iniziative del sindacato, anche se il Pd ora è impegnato nella campagna per le europee e sul salario minimo. L’ho detto dall’inizio che molti del Pd avrebbero firmato e anche io, che nel 2015 ero in piazza con la Cgil contro l’abolizione dell'articolo 18. Quindi credo che ancora oggi il tema di come interveniamo sui licenziamenti ingiusti sia molto attuale". In una intervista a Rtl 102.5, la segretaria del Pd Elly Schlein  commenta la sua adesione di aderire al referendum della Cgil per abrogare il Jobs Act. "Era un punto fondamentale della campagna che abbiamo fatto alle primarie l’anno scorso, un punto di cucitura rispetto alle scelte sbagliate fatte in passato – spiega Schlein - Oggi continuiamo in Parlamento la nostra battaglia contro la precarietà. Incontrando tanti giovani mi chiedo come ci aspettiamo che possano fare una famiglia e costruirsi un futuro, perché se hai quella precarietà hai paura del futuro. Ci batteremo contro la precarietà e il lavoro povero, a differenza di quello che sta facendo la destra”. “Il Pd fa i congressi, si discute e si sceglie una linea. Questo non vuol dire che smette di essere un partito plurale. Come ho detto che molti avrebbero firmato, ho detto anche che legittimamente altri non lo avrebbero fatto" spiega la segretaria sulle divisioni interne in merito alla scelta, assicurando: Non vedo oggi un Pd diviso come in tanti si spingono a raccontare – aggiunge - Il Pd oggi è in buona salute, sarà un lavoro lungo costruire una forte identità. Abbiamo scelto i temi della sanità pubblica, della scuola, del lavoro, dei diritti e del clima come quelli su cui ricostruire il partito”. Arriva, a stretto giro, la replica del 'padre' politico del Jobs Act: Elly Schlein – afferma l'ex premier Matteo Renzi nella sua eNews   - ha detto che firmerà il referendum della Cgil e dei Cinque Stelle contro il Jobs Act. La segretaria del Pd vuole dunque abolire una legge del Pd! Una legge che ha creato più di un milione di posti di lavoro e che ha esteso i diritti a cominciare dal divieto di dimissioni in bianco per le donne in gravidanza. Ma soprattutto Elly Schlein con questa scelta ha definitivamente cambiato il Pd: chi vota il Pd, vota Cgil. Potete pure scrivere il nome di un candidato riformista sulla scheda: i voti andranno comunque a un gruppo dirigente che preferisce il reddito di cittadinanza e i sussidi rispetto al Jobs Act e a Industria 4.0. Io ho voluto e firmato leggi come Jobs Act, Industria 4.0, la decontribuzione, il superammortamento, l’Irap costo del lavoro. E ne vado orgoglioso. Chi ha votato quelle leggi, con quale faccia sta in un partito che organizza i referendum per abrogarle? Amici riformisti, ma come potete stare in un partito che vuole distruggere il lavoro che avete fatto? Quando avrete un sussulto di dignità? O davvero la speranza di una ricandidatura vi impedisce di difendere le vostre idee?" conclude il leader di Italia Viva. (Roc)

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