La temutissima operazione di terra a Rafah, il quadrante meridionale della Striscia di Gaza dove si ritiene che siano ammassati circa un milione e mezzo di profughi, potrebbe essere prossima. Questa mattina, infatti, l’esercito israeliano ha lanciato un appello agli abitanti dei quartieri orientali a raggiungere le “zone umanitarie allargate”, in particolare quella di Al-Mawasi. L’appello è stato lanciato dal tenente colonnello Nadav Shoshani, portavoce dell'esercito, e sarebbe rivolto a circa centomila persone che si troverebbero in un settore che potrebbe essere interessata da un’“operazione di portata limitata”. In una conferenza stampa, il portavoce di Tsahal non ha specificato se tale operazione potrebbe essere l’inizio di un attacco su larga scala. “Le richieste per lo spostamento temporaneo nella zona umanitaria verranno trasmesse tramite manifesti, messaggi SMS, telefonate e trasmissioni mediatiche in arabo”, ha spiegato Shoshani sottolineando che Israele ha pubblicato una mappa dell'area di evacuazione e che gli ordini stanno venendo impartiti tramite volantini lanciati dal cielo, messaggi di testo e trasmissioni radiofoniche. Secondo il portavoce, Israele avrebbe incrementato gli aiuti umanitari ad al-Mawasi, compresi ospedali da campo, tende, cibo e acqua.

Va ricordato che martedì scorso il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva ribadito che Israele procederà con un'offensiva contro il quadrante meridionale, “per estirpare Hamas”, a prescindere dall’esito dei negoziati sul rilascio degli ostaggi. “L’idea che fermeremo la guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi – ha detto Netanyahu - è fuori discussione. Entreremo a Rafah ed elimineremo lì i battaglioni di Hamas, con o senza accordo, per ottenere la vittoria totale”. Anche ieri, in un discorso televisivo, il primo ministro ha respinto ancora una volta le richieste di Hamas per la fine definitiva della guerra a Gaza. Da parte sua, un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato che l’ordine israeliano ai civili di evacuare Rafah è una “pericolosa escalation che avrà conseguenze”. (6 mag - deg)